Cos’è la Cannabis Terapeutica?
La cannabis, nota anche con il nome di canapa, è una pianta originaria dell’Asia centrale. Dalle sue infiorescenze essiccate è possibile ottenere la marijuana, un complesso di molecole che agiscono principalmente a livello del sistema nervoso centrale e periferico. Tra queste, le più conosciute sono il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo) e CBD (il cannabidiolo).
Gli effetti indotti dall’assunzione di marijuana sono molteplici e correlati essenzialmente alla percentuale delle diverse molecole presenti nel preparato, e dalle modalità di somministrazione. L’effetto principale è analgesico e rilassante, in quanto le principali sostanze contenute nella marijuana interagiscono con i recettori endocannabinoidi, particolari proteine responsabili della regolazione di dolore, appetito, umore e memoria. In condizioni fisiologiche, per regolare queste funzioni, il nostro organismo produce sostanze molto simili – gli endocannabinoidi – a quelle presenti nel vegetale.
THC e CBD sono in assoluto le molecole più importanti. La prima è responsabile dell’effetto farmacologico, la seconda tampona gli effetti della prima. Per questo il dosaggio controllato è fondamentale per ottenere un effetto terapeutico. Al momento la ricerca sull’utilizzo della cannabis terapeutica è ancora agli albori. Sul mercato in Italia sono presenti diversi prodotti a base di cannabis di provenienza olandese o canadese, ognuno contenente una percentuale differente delle diverse molecole attive.
Allo stato attuale, la Cannabis Terapeutica può essere prescritta con copertura del Sistema Sanitario Regionale solamente in presenza di specifiche patologie:
- Analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali.
- Analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con FANS o cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace.
- Effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali.
- Effetto stimolante dell’appetito nella cachessia anoressia perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard.
- Effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali.
- Riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard
In relazione al trattamento di queste patologie, secondo i criteri previsti dalla legge la cannabis terapeutica può essere prescritta da qualsiasi medico e per qualsiasi tipo di dolore cronico non responsivo alle normali terapie, e indirizzati verso farmacie di riferimento, agevolando un facile approvvigionamento.